
Tragedia greca: è proprio il caso di usare questa espressione, in chiave più contemporanea che storica. RIM, azienda canadese produttrice di telefoni cellulari e palmari, sta subendo grosse perdite a causa di un divario sempre più accentuato con la concorrenza Apple e Google.
Ancor prima che RIM si pronunciasse ufficialmente in merito con un comunicato ufficiale riguardo lo stato delle sue casse, la tragedia greca era già stata preannunciata da diverse fonti e diffusa sul web. La situazione negli ultimi mesi non è certo delle migliori per la Research In Motion, papà dei terminali Blackberry, che stenta sempre più ad andare avanti a causa di guadagni che puntano drasticamente al ribasso.
Lo scenario è quello che in maniera simile ha interessato Nokia prima della partnership strategica con Microsoft, il motivo sempre lo stesso: la concorrenza e la mancanza di competizione sul piano tecnologico (ma anche di marketing). In un mercato worldwide in cui Apple e Google Android ormai capeggiano, RIM è ormai una nave i cui motori perdono coppia a regime e che tende sempre più alla deriva.
Non semplici supposizioni e notizie infondate messe in giro da chissà chi: c'è un comunicato stampa dell'Azienda che comunica ufficialmente i margini di guadagno sempre minori. E la notizia bomba dell'ultimo minuto: il co-CEO Jim Balsillie dell'Azienda si è dimesso dalla board dei digenti. In una rapida nota, Mr. Balsillie afferma semplicemente: <<Mentre completo il mio licenziamento da RIM, sono grato per la notevole esperienza e per l'opportunità di aver lavorato con eccellenti professionisti che hanno aiutato a trasformare un'idea canadese in un successo globale>>.
Per RIM non è tutto: anche il suo CTO David Yach rassegna le dimissioni, mentre il COO Jim Rowan sta valutando di <<perseguire altri interessi>> sebbene non si sia espresso più chiaramente sul merito.

La situazione di RIM è tanto grave quanto i suoi fatturati. I guadagni del quarto trimestre ammontano a 4,2 miliardi di dollari: il 19% in meno rispetto solamente al trimestre precedente. Nonchè una perdita netta GAAP di 125 milioni di dollari. Le spedizioni totali di BlackBerry nell'ultimo trimestre sono calate del 21% (raggiungendo un valore di 11,1 milioni di unità), mentre il dispositivo PlayBook si ferma a mezzo milione di spedizioni (1,3 milioni ne furono spediti durante l'ultimo anno fiscale).
Forse ricorderete che anche Nokia fu interessata da una burrasca simile e dalle dimissioni del suo CEO: il nuovo apportò un cambiamento di direzione verso un galleggiamento decisamente meno precario grazie anche agli aiuti di Steve Ballmer...
RIM un nuovo CEO ce l'ha già; è Thorsten Heins, il quale ha ammesso che l'Azienda affronterà sfide nel business significative nei prossimi mesi, e sono già in atto le procedure per <<compiere i passi necessari per indirizzarle al meglio>>. Procedure che includono <<maggiori responsabilità nel management aziendale e disciplina>>, nell'ottica di una <<rivisitazione complessiva delle opportunità strategiche tra cui partnership e joint venture, concessione di licenze ed altri modi per sfruttare gli attivi di RIM e massimizzarne il valore per i nostri azionisti>>. Ecco, ci risiamo. "Nokia 2 la vendetta".
Heins ha inoltre ritenuto opportuno impostare una strategia focalizzata anche e soprattutto sul segmento di clientela business cui l'Azienda si rivolge come da tradizione, che ha recentemente in parte tralasciato iniziando ad investire su prodotti più "di massa" e potenzialmente concorrenziali per gli smartphone Android ed iOS, tablet inclusi. Il CEO di RIM parla chiaro: <<non vi è garanzia di successo, esploreremo tutte le opportunità>>. Tra cui quella di concedere la licenza del BB10 che, a quanto pare, dovrebbe colmare il gap tra l'Azienda e la recente tecnologia LTE.
RIM si focalizzerà nuovamente sulla clientela business nonchè sul BlackBerry 10, ma la porta degli uffici dei dirigenti resta aperta ad idee di qualunque tipo, anche provenienti <<dall'esterno>>...

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