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Venerdì 20 Aprile 2012 08:00
6) Test sul campo e analisi prestazioni
Per il testing di questo SSD V+200 da 60GB è stata utilizzata una motherboard Gigabyte P67A-UD7, su socket LGA 1155 ed integrante il chipset P67 con SATA 3 ed USB 3.0; collegato il drive, mi sono assicurato che i driver AHCI del chipset installati fossero gli ultimi disponibili; la modalità AHCI è stata inoltre abilitata via BIOS a priori. A contorno un processore Intel Core i7-2600K mantenuto a default insieme a memorie dual channel DDR3 Corsair da 1600MHz.
Apriamo rapidamente i test con HDTune Pro che mostra i primi risultati di benching a partire dalla suite di test di lettura: la velocità è particolarmente costante e quasi sempre compresa in una banda tra i 430 ed i 505 MB/s, con saltuari picchi più in basso a mai inferiori ai 420MB/s circa.
Scenario più ballerino in scrittura (parliamo sempre di test di tipo sequenziali) in cui le velocità variano parecchio, evidentemente anche in funzione del livello di riempimento della cache interna. Riusciamo comunque ad apprezzare picchi, di frequente apparizione, ben superiori ai 450MB/s.
In maniera sintetica, anche HDTach dice la sua: questo benchmark è, come di consueto, tra i più pessimisti sebbene la stima in lettura è molto attendibile in quanto rapportata al concetto di dati non comprimibili.
Come ogni SSD SandForce-driven che si rispetti, questo drive dà il meglio di sè con dati comprimibili (benchmark di tipo "0 fill"): qui le velocità raggiunte sono sempre molto elevate e prossime a quelle dichiarate. Molto bene il random a 512K e soprattutto a 4K. Per quest'ultimo scenario, ormai, i 35 MB/s e 80~90MB/s sono praticamente uno standard per SandForce su SATA3.
Passiamo in rassegna il worst case: dati non comprimibili. Qui ciò che viene realmente scritto corrisponde esattamente alla sequenza di bit in ingresso all'unità, il cui controller non potrà più utilizzare algoritmi di compressione hardware al volo. Le velocità scendono ovviamente di parecchio, ma è comunque interessare notare come le prestazioni in modalità random, quelle che davvero contano, non siano affette quasi per nulla dalla criticità di tale situazione.
ATTO Disk Benchmark ci mostra infine come l'unità non solo scali molto bene in termini di performance scrittura/lettura all'aumentare della dimensione dei pacchetti binari, ma ci permette di constatare che l'unità, spinta al massimo, raggiunge esuberanti velocità di picco: qualcosa visibile soltanto su SATA a 6Gbps.